STUFA A PELLET E CALDAIE IDRO PELLET. SE NON POSSIEDI QUESTA DOCUMENTAZIONE E NON FAI ESEGUIRE LE REGOLARI MANUTENZIONI ORDINARIE PARTONO OLTRE 500€ DI MULTA

La grande difficolta’ che incontriamo tutti i giorni nel nostro lavoro quando il cliente ci chiama per ricevere informazioni e preventivi di installazione per le canne fumarie delle stufe a pellet ( e non solo ) è quello di spiegare loro che l’installazione e la gestione di una stufa a pellet o a legna non è un gioco da ragazzi, non è un acquisto da sottovalutare. Non avete idea di quanti clienti ci rispondono: che cosa ci vuole per ” montare una stufa ” e per pulirla ci penso io. La pulizia quotidiana o comunque quella che puo’ fare il cliente non è sicuramente la manutenzione e il controllo che puo’ eseguire un tecnico specializzato che ogni anno per la sua formazione segue corsi su corsi.

Ma entriamo nel dettaglio dell’articolo.

Per l’installazione di una stufa a pellet, diversi sono i fattori da valutare prima di poterla acquistare: bisogna trovare la giusta posizione per collocarla, i kw adeguati per il riscaldamento dei metri quadri, far si che l’installazione non comporti pericoli a cose e persone e che sia accessibile ai tecnici per gli interventi e le manutenzioni. La normativa per esempio prevede che ci sia una presa d’aria nella stanza e vicino alla stufa, una presa elettrica, che non venga installata in prossimita’ di scale, con tende e mobili vicino etc… Ovviamente, è necessaria l’installazione di una canna fumaria per l’espulsione dei fumi.

Ma per una corretta installazione senza andare incontro a sanzioni è necessario affidarsi a tecnici qualificati e certificati. Se desiderate una stufa a pellet nella vostra casa, non dovrete richiedere dei permessi, anche se abitate in un condominio, eccetto limiti particolari esposti dal regolamento interno.

VI ricordiamo che l’installazione di una stufa a pellet fa parte dell’edilizia libera, ma se durante il montaggio si effettuano interventi di manutenzione straordinaria, dovrete esporre al Comune la Segnalazione Certificata di Inizio Attività (SCIA).

Se non volete andare incontro a sanzione salatissime, bisogna tenere sempre conformarsi alle regolamentazioni tecniche della norma UNI 10683. L’installazione va eseguita da un personale specializzato e sarà proprio lui ad esporre il certificato di conformità per le agevolazioni e le detrazioni fiscali.

Per questioni di sicurezza, la stufa non dovrà essere posizionata in luoghi a rischio incendio, come in garage, in un box, in bagno, o in camere da letto. Ma se non rispettate le norme esposte dalla legge, il prezzo delle multe vi potrebbe travolgere, quindi non fatevi trovare impreparati.

Utilizzare una stufa a pellet non a norma o senza la giusta documentazione potrebbe essere un rischio davvero alto. Le multe previste, cambiano a seconda della regione. Le cifre vanno da 500 euro fino a 5000 euro, insomma, delle sanzioni davvero salate. Si ricorda le autorità fanno spesso dei controlli a campione e se non trovano tutto regolamentato come da legge, scattano le sanzioni di cui sopra.

 Fate caso anche alla classe di efficienza consentita nella vostra regione. In particolare, Piemonte, Lombardia, Veneto, Emilia Romagna e Toscana hanno delle norme specifiche da seguire per evitare le emissioni di fumi inquinanti, infatti, sono vietate le installazioni di stufe a pellet che sono poco efficienti e con una classe bassa.

Capitolo non meno importante sono le manutenzioni ordinaria e il controllo da eseguire necessariamente ogni fine stagione, nei mesi che vanno da Maggio ad Agosto ( se poi la stufa viene utilizzata parecchio , le manutenzioni ordinarie consigliate diventano due a stagione ).
Anche per le manutenzioni ordinarie, quando a Maggio iniziamo a contattare i nostri clienti per poterle programmare, alcuni ci rispondo che avendo usato poco o nulla la stufa non la vogliono far eseguire. Niente di piu’ errato!
Anche se usate poco la cenere generata dal pellet, o peggio il suo residuo, con l’umidita’ calcifica e aggrappandosi intacca le parti vitali della stufa. Le conseguenze sono: che se non vengono rimosse il prima possibile , per il tecnico sara’ difficilissimo eliminarle completamente ma soprattutto che, se non vengono rimosse, forzano gli ingranaggi e li spaccano. Inoltre , causa ben piu’ grave, se non vengono rimosse ne quelle interne alla stufa, ne quelle presenti nella canna fumaria, alla riaccensione con le alte temperature, si riaccendono , andando in autocombustione.

Proprio perchè sempre di piu’ assistiamo a questi fenomeni e soprattutto perchè siamo obbligati a seguire la normativa e ad assumerci la responsabilita’ degli impianti ogni qualvolta interveniamo, abbiamo adottato la regola che, se il cliente non fa eseguire la manutenzione ordinaria da tecnico certificato, o non ci mostra il regolare rapporto di manutenzione ordinaria, se dovesse chiamare durante la stagione invernale per un anomalia , dovra’ pagare prima l’intervento tecnico e a seguire obbligatoriamente la manutenzione straordinaria con costi sicuramente molto piu’ alti di una manutenzione ordinaria. Le foto presenti nell’articolo, sono state eseguite dai nostri tecnici e vi mostrano quello che trovano ogni qualvolta eseguono le manutenzioni sulle stufe o sulle caldaie a pellet. Potrete capire da soli cosa puo’ succedere se tutti quei residui non vengono rimossi, se le guarnzioni delle porte per esempio non vengono sostituite, oltre alle autocombustioni vi ritroverete a respirare monossido di carbonio, cenere e fumo.

Pertanto cari lettori e cari clienti, non ci stacheremo mai di fornirvi un adeguata informazione consapevole per potervi permettere di acquistare e di mantenere una stufa a pellet in tutta sicurezza.
Il nostro personale altamente qualificato è a vostra disposizione per tutte le informazioni e per potervi fornire un preventivo. I nsotri uffici sono aperti dal Lunedi’ al Venerdi’ dalle ore 9.00 alle ore 13.00 e dalle ore 16.00 alle ore 19.00.

I nostri contatti:

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INCENTIVI A FONDO PERDUTO FINO AL 65% PER INSTALLARE UNA POMPA DI CALORE E ABBATTERE I COSTI IN BOLLETTA PER IL RISCALDAMENTO INVERNALE E LA CLIMATIZZAZIONE ESTIVA

Sappiamo gia’ a cosa state pensando…non è assolutamente vero che si abbattono i costi sulla bolletta della luce e che mantenere una pompa di calore ben funzionante sia molto costoso.

NIENTE DI PIU’ SBAGLIATO! Come per l’installazione di u impianto fotovoltaico, non basta farlo installare ma bisogna imparare a conoscerlo per poter sfruttare tutte le sue potenzialita’ e abbattere i costi. Logicamente in questo caso il costo complessivo delle bollette della luce deve essere spalmato per 12 mesi ma bisogna anche considerare che l’energia prodotta dai vostri pannelli che non utilizzate vi viene pagata. Stessa considerazione , anche se per tecnologia diversa dobbiamo fare per l’installazione di tutti gli impianti di ultima generazione che ci permettono veramente di abbattere i costi , che sono silenziosissimi e che , cosa non meno importante sono a basso impatto ambientale. Certo è che che come succede anche per le nostre auto su cui dobbiamo eseguire i tagliandi e le revisioni , anche i nostri impianti per poter funzionare bene e nel tempo devono essere regolarmente manutentati e controllati, ma spesso il cliente non riesce a vedere questa bassa spesa annuale come un risparmio ma come un costo per mettersi soprattutto a riparo da esosi interventi tecnici.
Ma entriamo nello specifico e occupiamoci delle Pompe di calore.

Una Pompa di calore aria-acqua cattura l’energia dell’aria esterna per riscaldare la vostra casa, produrre acqua calda sanitaria e raffrescare i vostri ambienti, garantendovi un risparmio e abbattendo i costi in bolletta del 40/70%. Questo perchè? Perchè il 75% dell’energia che viene utilizzata dalla Pompa di calore è catturata dall’aria esterna, mentre la restante parte proviene dalla rete elettrica. Se poi , come consiglia sempre un professionista, insieme alla Pompa di calore, si installa anche un impianto fotovoltaico, la restante elettricita’ di cui necessita la Pompa di calore , viene prodotta e fornita gratuitamente dai vostri pannelli solari.

E’ SICURAMENTE PIU’ CONVENIENTE ED ECOLOGICA RISPETTO AD UNA CALDAIA.

A differenza di una caldaia, una Pompa di calore dura molto di piu’ ( circa 20 anni ) e richiede meno manutenzione. Non produce gas di combustione e quindi evita l’emissione di particelle dannose nell’aria. Con un’unico sistema vi permette di riscaldare e raffrescare la casa senza dover installare piu’ impianti.
Le pompe di calore inoltre hanno un altro grande vantaggio, quello di essere compatibili con i tradizionali radiatori, con i sistemi a pavimento , oppure con split e ventilconvettori. Inoltre le Pompe di calore abbattono le emissioni di carbonio e contribuiscono alla tutela dell’ambiente.
Sicuramente a differenza di una caldaia hanno un costo leggermente piu’ elevato ma per questo aspetto viene incontro l’incentivo da parte dello Stato. Per esempio si puo’ optare per il Conto Termico 2.0 che offre incentivi a fondo perduto per coprire fino al 65% delle spese sostenute per l’acquisto e l’installazione di una pompa di calore. L’incentivo viene erogato in tempi brevi permettendo un rapido recupero delle spese. Per importi fino a 5.000€ , il pagamento avviene in un’unica soluzione, solitamente entro 90 giorni dalla conclusione dell’intervento che deve essere necessariamente eseguito da tecnico certificato con rilascio di tutta la documentazione a corredo dell’installazione .
Qualora non si volesse optare per il Conto Termico l’alternativa rimangono le detrazioni con ecobonus al 65%oppure con il Bonus casa al 50% . Entrambi da portare in detrazione in anni 10. Rispetto al Conto Termico i principali vantaggi delle detrazioni tradizionali sono la semplicita’ e la flessibilita’: sono meno gli interventi da presentare e sono meno i vincoli da seguire, offrendo al progettista una scelta piu’ ampia di soluzioni a vantaggio del cliente.

Contatta i nostri uffici e vieni a visitare lo showroom Viessmann , i nostri tecnici e il personale altamente qualificato di guideranno nella scelta per migliorare la classe energetica del tuo immobile e indicarti la scelta migliore per risparmiare sulle tue bollette.

Cell. 3331648748   Tel.  070/7572759

PRIMA DI INSTALLARE UN IMPIANTO FOTOVOLTAICO , SCOPRI CON NOI QUALI SONO I FATTORI CHE NE DETERMINANO IL PREZZO.

Grazie al risparmio generato , ci sono impianti fotovoltaici che si ripagano da soli in circa 4 anni mentre per alcuni il tempo si alluga a 6 anni. Alcuni impianti nel corso della loro vita, generano un ritorno economico pari a 5 € per ogni euro investito, mentre altri rendono almeno il doppio.  Ma cosa fa la differenza?

Per esempio la scelta dei componenti, delle configurazioni, del prodotto, dell’installatore e dei giusti incentivi influisce notevolmente sul ritorno economico che riceverete dall’ investimento.

Un impinato ben progettato non solo permettedi risparmiare sulla bolletta della luce e i nostri clienti possono confermarlo, ma anche di generare profitto cedendo l’energia prodotto che non viene utilizzata.

Un impianto da 3 kw per esempio puo’ costare anche meno di € 6.000 senza accumulo chiavi in mano e puo’ essere adatto a famiglie i cui consumi energetici siano veramente moderati. Per un impianto invece da 6 KW scelto da famiglie che hanno cosumi piu’ alti si puo’ spendere anche meno di € 10.000 sempre senza accumulo. 

Come succede quando acquistiamo una macchina, la scelta di componenti di maggior qualita’ puo’ si far salire il prezzo iniziale ma sicurametne garantisce un ritorno economico maggiore nel corso della vita di un impinato. Considerate che impianti fotovoltaici di ottima qualita’ come per esempio      

di cui siamo centro assistenza, vanta tecnologia israeliana una delle migliori al mondo e garantisce i pannelli anche per 25 anni.

L’impianto fotovoltaico non deve essere visto come un installazione a se ma per esempio puo’ permettervi di sostituire altri impianti molto energivori o che utilizzano il gas che come ben saprete è molto piu’ costoso, installando in abbinamento anche una pompa di calore che per lavorare cattura gratuitametne l’aria esterna in parte, in parte invece sfrutta l’energia prodotta dai pannelli. Come gia’ spiegato nel precedente articolo, la pompa di calore dura molto di piu’ nel tempo e non necessita’ di continue manutenzioni ma basta farne eseguire una di controllo ogni anno. Non produce gas di combustione e quindi evita che nell’aria vengano imesse particelle dannose. L’ambiente ve ne sara’ grato!

Con un’unico sistema si puo’ quindi riscaldare e raffrescare la casa evitando inutili duplicazioni di impinati e inutili costi aggiuntivi. Le pompe di calore aria acqua sono pertanto compatibili con sistemi esistenti di ventilconvettori, radiatori, split o con sistemi a pavimento. Il prezzo di una buona pompa di calore si aggira intorno ai 7.000€ compresa l’installazione , tuttavia la scelta del modello dipende dalla zona climatica in cui si vive. Per esempio in Regioni piu’ fredde una pompa di calore aria acqua è da considerarsi la scelta migliore , mentre in quelle piu’ calde una piu’ economica aria aria puo’ rivelarsi l’ideale.

Ma vediamo di spendere due parole anche sull’accumulo , bisogna capire se conviene installarlo insieme alll’impianto fotovoltaico oppure no.

In alcuni casi il problema dell’accumulo puo’ essere il costo iniziale. Una batteria da 10 KW di alta qualita’ puo’ costare fino a 10.000€ mentre quella da 5 KW meno di 7.000€. Ma grazie alla detrazione fiscale fino al 65 % un accumulo ben dimensionato è un investimento che vi garantiamo puo’ ripagarsi da solo in poco piu’ di 8 anni. Sicuramente dal punto di vista economico risulta meno vantaggioso rispetto all’impianto fotovoltaico se considerato da solo, inoltre noi non lo consigliamo a chi ha consumi veramente ridotti , ad esempio inferiori ai 600€ all’anno. Eppure tanti clienti preferiscono averlo e hanno anche buone ragioni: per esempio l’accumulo puo’ portare un beneficio economico perchè aumenta l’autoconsumo dell’energia prodotta dall’impianto fotovoltaico con un vantaggio maggiore se avete installato una pompa di calore. Le batterie aumentano la vostra indipendenza energetica e forniscono un sistema di back-up per la casa, che puo’ tornare utile in caso di interruzione di corrente. La garanzia dei produttori per gli accumuli dipende dai marchi ma puo’ superare anche i 10 anni di vita, con una vita utile di solito in media di 15 anni.

Vediamo adesso di capire perchè invece è necessario se non fondamentale installare gli ottimizzatori di potenza.
Gli ottimizzatori di potenza sono dei dispositivi che massimizzano la produzione di energia elettrica di ciascun pannello solare, rilevandosi necessaria ad esempio quando un pannello ha un’ombreggiatura parziale. Aggiungerli ha un costo di circa 100€ per ogni modulo fotovoltaico a fronte di una resa dell’impianto del 20/25% e in alcuni casi il ritorno economico e davvero allettante. Nel caso in cui certo, l’impianto fosse installato sopra un tetto libero da ombreggiamenti , si potrebbe anche far a meno degli ottimizzatori.

La capacita’ di un buon progettista tecnico come noi della Al.Cor.srl permettera’ di individuare la miglior soluzione per ogni caso specifico con un progetto che permettera’ ad aumentare la capacita’ di redditivita’ del tuo impianto con un rilevante risparmio sulle bollette.

Ma entriamo nello specifico portando un esempio:

prendiamo un impianto da 3 KW installato in centro Italia che sfrutta i tradizionali incentivi della deetrazione al 50% e dello scambio sul posto e ipotizziamo:

  • 6.100€ il prezzo chiavi in mano del fotovoltaico iva inclusa;

  • 0.28 € /Kw ora come prezzo dell’energia;

  • autoconsumo del 30%.

Per questo impianto , abbastanza standard, il ritorno economico al netto del costo iniziale sara’ di circa 30.000€ in 20 anni e molto di piu’ se si considera che un impianto ha un ciclo di vita che puo’ superre anche i 40 anni.

Immaginiamo poi che la Al.Cor.srl trovi una soluzione per aiutarvi a portare l’autoconsumo al 70% , ad esempio sfruttando per i piu’ tecnologici la domotica per poter accendere per esempio i vostri elettrodomestici nei momenti in cui l’impianto sta producendo energia elettrica. In questo caso, il profitto entro i 20 anni salirebbe da 30 mila euro iniziali a circa 65 mila euro . Inoltre noi della Al.Cor.srl ti aiuteremo anche a sfruttare i migliori incentivi con semplicita’, ti aiuteremo a sbrigare tutte le noiose e complicate pratiche buracratiche. Tra le detrazioni tradizionali troviamo l’ecobonus al 65% per la pompa di calore, il bonus 50% per l’accumulo e il bonus 65% per la domotica.

E’ probabile che chi dovesse installare un impianto dopo il 31 DIcembre del 2024 potrebbe trovarsi le detrazioni fiscali al 36%.

Ci sono poi tutta una serie di nuovi incentivi per l’autoconsumo diffuso che offrono una tariffa incentivante per condividere l’energia prodotta con edifici all’interno della stessa cabina primaria ( una ogni 30.000 abitanti ) oppure per esempio chi abita in un Comune con meno di 5mila abitanti puo’ aderire a una Comunita’ energetica o a un Gruppo di Autoconsumatori sempre piu’ diffuse e puo’ ricevere un contributo a fondo perduto che copre fino al 40% del costo dell’impianto.

Contatta i nostri uffici per ricevere un cheek energetico della tua casa, identificheremo l’impinato piu’ adatto alle tue esigenza, ti giuderemo nella scelta dell’incentivo migliore,svilupperemo un progetto per massimizzare il tuo ritorno economico, eseguiremo una installazione a regola dell’arte e risolveremo nel modo piu’ semplice tutte le pratiche burocratiche.

SCOPRI COME PUOI RICICLARE L’ACQUA DI CONDENSA PRODOTTA DAL TUO CLIMATIZZATORE

Sapevi che puoi riciclare l’acqua di condensa prodotta dai tuoi climatizzatori? In questo articolo ti spieghiamo come puoi riutilizzarla.

Definita anche acqua demineralizzata, con caratteristiche in comune con l’acqua distillata, l’acqua di scarico del condizionatore non è altro che umidità condensata.

E’ importante sapere che l’acqua del condizionatore non è potabile e non è tossica. Vediamo allora come utilizzarla per non sprecarla.
  • INNAFFIARE LE PIANTE L’acqua del condizionatore si può usare per innaffiare le piante. Non contiene cloro e altri minerali ed è l’ideale per piante grasse e carnivore, che hanno bisogno di poco nutrimento.

  • PER LA VOSTRA AUTO Con l’acqua condensata si può lavare l’auto in modo facile ed ecologico ed è utile anche per rimboccare l’acqua del radiatore.

  • PER LE PULIZIE DOMESTICHE Per pulire la veranda, i balconi ma anche l’interno della casa si può usare l’acqua del condizionatore.

  • NEL FERRO DA STIRO Si può usare l’acqua condensata per riempire il serbatoio del ferro da stiro.

  • SAPONE PER IL BUCATO Con l’acqua del condizionatore, unita a scaglie di sapone di Marsiglia, si può ottenere un detersivo per lavare il bucato. Basta mettere un litro di acqua demineralizzata insieme a tre cucchiai da cucina di scaglie di sapone di Marsiglia in una bacinella, mescolare più volte al giorno per qualche giorno, così da ottenere un detergente liquido.

  • PER LAVARSI I CAPELLI L’acqua comune è ricca di calcare, invece quella condensata ne è priva, il che la rende perfetta per lavare i capelli senza danneggiare le fibre proteiche.

NON SI PUO’ ASSOLUTAMENTE UTILIZZARE…

Non è un’acqua potabile, quindi non va consumata né da persone, né da animali.

Cagliari il 24 Luglio 2024                                                                              AL.COR.SRL

STOP ALLE INSTALLAZIONI FAI DA TE ANCHE PER GLI IMPIANTI DI CLIMATIZZAZIONE : IN ARRIVO MULTE E SANZIONI SALATE!

Nell’ articolo precedente , vi abbiamo parlato della normativa relativa all’installazione dei climatizzatori, in questo invece cerchiamo di farvi capire cosa succede se non fate installare il clima ad un tecnico qualificato e certificato. Per esperienza vi assicuriamo che non facciamo terrorismo psicologico ma sempre piu’ spesso veniamo chiamati a risolvere i problemi sulle installazioni eseguite fai da te o da ” pseudo installatori ” che spariscono. Riocrdatevi che davanti alla legge e per le case prodruttrici il primo responsabile del vostro impianto è l’installatore pertanto è sempre meglio mettersi ai ripari.

Ma entriamo nel dettaglio…

Da un anno sono in vigore nuove normative: possono installare gli impianti solo operatori specializzati. E le sanzioni arrivano a 100 mila euro.
Condizionatori d’aria, impianti di refrigerazione, climatizzatori, pompe di calore, ma anche le apparecchiature fisse antincendio e le celle frigorifere dei camion devono essere installati da tecnici certificati. E’ una questione di gas. In particolare di gas fluorurati. Tutti questi sistemi e impianti di refrigerazione fanno uso per la loro alimentazione e funzionamento di cariche derivanti da fonti rinnovabili. Ma questo non significa siano esenti da rischi, oltre che ambientali anche in termini di sicurezza.

Così, dopo un primo regolamento del 2012 – con la creazione di un Registro dei gas -, dopo un successivo aggiornamento della legge nel 2014, dallo scorso gennaio 2016 questi sistemi e i loro proprietari sono sottoposti a una nuova regolamentazione, la cui disciplina coinvolge per primi operatori, installatori e manutentori.

Per gli installatori certificati vengono fissati nuovi obblighi, dal controllo di ogni singolo sistema alla compilazione della dichiarazione di installazione, un vero e proprio libretto-carta d’identità dell’impianto – finora non sempre rigorosamente osservato – al ferreo rispetto delle regole per il rifornimento con gas degli impianti, alla loro riparazione, ed eventualmente allo smaltimento dei gas residui. Una responsabilità che oltre a ricadere sugli operatori, ora investe in pieno e ancor più pesantemente gli stessi proprietari di impianti, siano loro società o imprese (con sistemi con potenza superiore alle 5 tonnellate equivalenti di CO2), siano singoli e comuni privati, proprio perché possessori di un condizionatore domestico installato in casa.

Le regole sono molto esplicite. E la tolleranza è arrivata a quota zero anche grazie alle sempre piu’ pressanti restrizioni da parte della Comunita’ Europea: le sanzioni sono pesantissime, da 7mila a 100mila euro. Anche perché ancora oggi sono molte le irregolarità e numerosi gli obblighi disattesi, non ultimi dai rivenditori ed esercizi commerciali.

Per questi ultimi, infatti, è vietato vendere al singolo privato un condizionatore domestico se quest’ultimo non si presenta nel centro commerciale o dal negoziante con un documento che indica l’operatore autorizzato che installerà l’impianto. Oggi questo passaggio non viene quasi mai osservato ma pochi sanno che i rivenditori hanno un registro vendite dove sono schedati tutti coloro che hanno acquistato un climatizzatore e gli organi preposti al controllo possono accedervi per poter eseguire le verifiche richieste dalla normativa.
Altra irregolarità: la vendita di ricariche di gas refrigeranti ai singoli privati. I gas sono di diverso tipo, in funzione dell’impianto e della quantità che utilizza: l’R22, l’R134A, l’R410 l’R32 in quantità che variano dai 2,5 ai 7,4 kg. Un atto assolutamente vietato essendo prevista la cessione solo ad operatori specializzati e riconosciuti. Fatto che in moltissimi casi non si verifica: doppia infrazione quindi, del privato e dell’esercizio commerciale. Il responsabile di ogni impianto resta comunque e sempre il proprietario e risponde sempre di ogni irregolarità insieme con l’operatore.
Sono riconosciuti dalla legge come autorizzati all’installazione e alla manutenzione solo esclusivamente chi è in possesso di una licenza ossia il patentino FGAS. Ma lo stesso installatore deve far parte (dipendente o titolare) anche di una società o impresa che sia certificata per poter svolgere questi interventi. Quindi, doppia autorizzazione. Il motivo è molto semplice: solo questi installatori hanno gli strumenti e conoscono le procedure per operare: il rischio altissimo, se fatto da altri soggetti “improvvisati”, sono le dispersioni di gas, la non tenuta dei collegamenti, la messa a rischio dell’impianto e il danno ambientale in termini di emissioni nocive e inquinanti ai fini anche dell’effetto serra. La verifica di questi obblighi – dalla tenuta del libretto alla certificazione su chi ha svolto i lavori di installazione – può essere chiesta anche dopo dieci anni. Senza questi documenti scattano le multe: da 7 a 100mila euro per privati, azienda o impresa irregolare che sia.
Il nostro staff altamente qualificato è a vostra disposizione per darvi tutte le informazioni sulle installazioni, proporvi quella piu’ adatta alle vostre esigenze a seguito di un Cheeck energetico e aiutarvi a gestire la documentazione per poter accedere alle detrazioni fiscali. Contattaci per parlare con noi.

CON IL BONUS 110 C’E’ CHI HA INSTALLATO UN IMPIANTO FOTOVOLTAICO PAGANDO ZERO, MA ORA SI PUO’ ADDIRITTURA RISPARMIARE. VEDIAMO COME…

Nel 2022 c’è stata la corsa alle installazioni degli impianti fotovoltaici grazie al Superbonus 110 con sconto in fattura. In un solo anno orientativamente sono stati installati oltre 205mila impianti di cui circa i 2/3 con il superbonus e 1/3 con l’incentivo tradizionale della detrazione 50% abbinata allo scambio sul posto.

In quel periodo tutti i prezzi sono aumentati a dismisura , i tempi di consegna alle calende greche, noi per esempio eravamo disperati perchè non riusciavamo a chiudere i cantieri ma soprattutto l’attenzione, le energie e il lavoro di noi progettisti era rivolta a risolvere gli inghippi burocratici che il superbonus ha portato con se mettendo in ginocchio molte aziende.

Ma torniamo al 2024, la buona notizia è che adesso il prezzo degli impianti è sceso anche del 40% e sono stati risolti anche i problemi legati ai tempi di consegna. Inoltre adesso siamo nuovamente liberi di occuparci della sola progettazione degli impinati , configurando ciascuna installazione per massimizzare il risparmio dedicato ad ogni cliente.
Facciamo l’ esempio di un impianto da 6 KW senza accumulo con l’aggiunta di una pompa di calore adatto ad una famiglia con consumi medio alti: nel 2022 lo si poteva acquistare a partire da 17mila euro + iva , adesso lo si puo’ installare a partire da 10mila euro +iva che con la detrazione fiscale diventano la meta’.

Inoltre la nota positiva è che, in alternativa all’acquisto con pagamento immediato adesso noi progettisti offriamo opzioni di pagamento agevolate grazie alle collaborazioni siglate con agenzie finanziarie e banche . Per esempio noi usufruiamo di agevolazioni per i nostri clienti su finanziamenti proposti da Deutsche Bank , Findomestic e Cofidis.

Quando eseguiamo un Check energetico per progettare un impianto ai nostri clienti, per aumentare il profitto generato da questo, usiamo diverse tecnoclogie come ad esempio:

l’installazione degli ottimizzatori che sopperiscono ai cali di produzione dovuti ad ombreggiamenti , scarsa luminosita’ del sole, invecchiamento del modulo oppure semplicemente per i pannelli sporchi, permettendo cosi’ di aumentare la resa dell’impianto del 20/25%;
  • l’installazione di inverter ibridi, capaci di coordinare i flussi di energia elettrica provenienti dal fotovoltaico , dall’accumulo e dalla rete per massimizzare l’autoconsumo, incrementando il profitto;

  • l’installazione della domotica per il risparmio energetico che grazie al monitoraggio è utile per attivare autonomamente quando non siete in casa gli elettrodomestici nel momento in cui i pannelli producono piu’ energia;

  • l’installazione di pompe di calore che sfruttando l’aria esterna e l’energia dei pannelli fotovoltaici producono gratuitamente acqua calda sanitaria, riscaldamento e climatizzazione estiva. Quelle ad alta tecnologia che noi ad esempio proponiamo sono firmate Viessmann che in abbinamento ad un impianto fotovoltaico vi permettono non solo di sfruttare completamente l’energia prodotta dal sole ma addirittura di guadagnare.

  • Vediamo come una scelta progettuale cucita secondo le esigenze del cliente puo’ addirittura aiutarlo a guadagnare anche 35mila euro in piu’:

    partiamo ad esempio da un importo di € 6.100 per un impianto chiavi in mano , calcoliamo 0.28€/kWh come prezzo per l’energia e un autoconsumo del 30%. Per questo impianto abbastanza standard il ritorno economico al netto del costo iniziale sara’ di circa 30mila euro in 20 anni e anche di piu’ se si considera che un buon impianto fotovoltaico ha un ciclo di vita anche di 30 anni. Se poi troviamo la soluzione per aumentare l’autoconsumo al 70% questo importo salirebbe del 50%.
    Quindi a conti fatti , sembrera’ strano ma chi ha installato con il Superbonus alla fine avrebbe potuto risparmiare ancora di piu’.
    Il nostro Staff, tecnici, Ingegneri ,progettisti e consulenti finanziari sono a vostra disposizione per trovare la soluzione migliore alle vostre esigenze:
    • identificare l’impianto piu’ adatto a seguito del Check energetico;

    • guidarvi all’accesso dell’incentivo migliore;

    • massimizzare il ritorno economico;

    • ricevere una installazione a regola dell’arte con lo sviluppo di tutta la documentazione a corredo;

    risolvere nel modo piu’ rapido e sicuro tutte le pratiche burocratiche
    Inotre da oggi abbiamo anche la possibilita’ di farvi toccare con mano gli impianti prima di poterli acquistare invitandovi direttamente nei nostri showroom.
 

PERGOLA FOTOVOLTAICA: COS’E’ , PERMESSI E COSTI

Nell’artico di oggi vi mostriamo come sia possibile installare un impianto fotovoltaico anche se non avete la possibilita’ di sfruttare il tetto della vostra casa . La pergola fotovoltaica è una struttura ricoperta da pannelli fotovoltaici in grado di catturare energia solare e convertirla in energia elettrica.

Una pergola fotovoltaica è una struttura architettonica progettata per un duplice scopo: creare un’area ombreggiata all’aperto e generare energia elettrica utilizzando pannelli solari integrati nella sua struttura. Questa combinazione unisce l’estetica di una pergola tradizionale con la funzionalità dei pannelli fotovoltaici, offrendo un’alternativa sostenibile per la produzione di energia.

Prima dell’installazione di una pergola fotovoltaica è essenziale condurre una valutazione preliminare delle condizioni energetiche e di fattibilità dell’abitazione. Questa valutazione include le procedure da seguire per avviare il processo di installazione, calcoli per il dimensionamento di tutti gli elementi e analisi dettagliate del rendimento per comprendere i reali benefici dell’investimento.

Noi della Al.Cor.srl siamo in grado di offrirti un check energetico studiato da Ingegneri professionisti del settore.
Analizziamo nel dettaglio cos’è una pergola fotovoltaica, quali sono i permessi richiesti e i costi per questa soluzione.
La pergola fotovoltaica è una struttura dotata in superficie di un sistema di pannelli fotovoltaici, che convertono le radiazioni solari in energia elettrica per la produzione di elettricità. Queste strutture, non solo offrono una soluzione estetica e funzionale per valorizzare gli spazi esterni, ma sono anche un modo per produrre energia rinnovabile e ridurre le emissioni di CO2.
Una pergola può essere installata ovunque: in giardino, su uno spiazzo o su un terrazzo. L’importante è assicurarsi che abbia un’adeguata esposizione solare, per massimizzare la produzione quotidiana di energia.
I principali componenti di una pergola fotovoltaica sono:

 i pannelli solari: raccolgono l’energia solare e la trasformano in elettricità;

la struttura di sostegno: costituita da materiali resistenti come l’acciaio o l’alluminio;

l’inverter: converte l’energia solare raccolta dai pannelli da corrente continua (DC) a corrente alternata (AC).

Ma vediamo che differenza c’è tra pergola e pergolato.

La differenza principale risiede nella loro posizione e struttura. La pergola è una struttura autonoma libera su tutti e quattro i lati, mentre il pergolato è situato in appoggio ad un edificio esistente e deve essere libero su tre lati. Entrambe possono ospitare pannelli fotovoltaici, ma è importante che i moduli non coprano completamente la struttura per rispettare le normative.

In particolare, la giurisprudenza definisce:

pergola: manufatto leggero, non fissato al pavimento e quindi amovibile. Deve inoltre essere privo di qualsiasi elemento in muratura da qualsiasi lato e caratterizzato dall’assenza di una copertura, anche parziale. Infine deve possedere, nella parte superiore, gli elementi indispensabili a sorreggere le piante che servono per ombreggiare. In sostanza la pergola si configura solamente nel caso in cui vi sia una impalcatura di sostegno per piante rampicanti e viti (Cons. di Stato n. 5541/2018, n. 4001/2018);

pergolato: manufatto di natura ornamentale che sia realizzato in struttura leggera quindi di legno o di qualsiasi altro materiale di minimo peso. Deve essere facilmente amovibile in quanto deve essere privo di fondamenta. Lo scopo di questo manufatto è quello di fungere da sostegno a piante rampicanti con le quali si vuole realizzare riparo e/o ombreggiatura per superfici non molto estese (Cons. di Stato n. 5377/2014, n. 5409/2011).

Pergola fotovoltaica: permessi

La pergola pergola fotovoltaica e il pergolato fotovoltaico possono essere realizzati in regime di edilizia libera, quindi senza la necessità di richiedere permessi. In determinati casi, in particolare per pergole di dimensioni maggiori, può essere necessario richiedere la CILA (comunicazione di inizio lavori asseverata).

Il glossario edilizia libera prevede che rientrino in edilizia libera:
l’installazione di pergolati con dimensioni limitate e non fissati stabilmente al suolo; la pergola, invece, è ammessa ma non vengono fornite ulteriori dettagli;
l’installazione dei pannelli solari e fotovoltaici al di fuori della zona A (D.M. 1444/68) dove per zona A si intendono i centri storici.
Tuttavia, l’art. 9 del D.L. 17/2022, relativo alle semplificazioni per l’installazione di impianti a fonti rinnovabili, stabilisce che, anche nelle zone A, l’installazione di impianti solari fotovoltaici su edifici o manufatti fuori terra diversi dagli edifici sia considerato un intervento di manutenzione ordinaria non subordinato all’acquisizione di permessi, autorizzazioni o atti amministrativi di assenso comunque denominati.
Dunque, per l’installazione di pergole o pergolati fotovoltaici, i moduli fotovoltaici devono essere collocati lasciando filtrare la luce del sole e l’acqua piovana, quindi non devono diventare una copertura stabile e continua degli spazi superiori della struttura.
Se il pergolato viene coperto in tutto o in parte con teli o qualsiasi altro elemento di natura non facilmente amovibile con qualunque materiale, esso viene classificato come tettoia, che invece è soggetta a tutte le relative norme di riferimento.
Quali vincoli paesaggistici esistono?

Qualora la pergola fotovoltaica ricadesse in una zona con vincolo paesaggistico, è necessario ottenere il parere delle normative urbanistiche e paesaggistiche locali, quindi è consigliabile consultare l’ufficio di tutela del patrimonio del proprio Comune.

Un altro aspetto da considerare è la distanza dal confine della pergola fotovoltaica, una struttura che ricordiamo deve essere libera su tutti e quattro i lati, mantenendosi ad almeno 3 metri di distanza dal confine con i vicini.

Quali sono i vantaggi?

Le pergole fotovoltaiche non sono solo esteticamente accattivanti ma presentano anche vantaggi significativi:

 risparmio energetico: l’energia prodotta dalle pergole fotovoltaiche può essere utilizzata per alimentare la casa, riducendo significativamente la quantità di elettricità che si acquista dalla rete. Questo comporta una riduzione delle bollette energetiche e un notevole risparmio a lungo termine;

valorizzazione dello spazio esterno: con il loro design elegante e moderno, le pergole fotovoltaiche aggiungono un tocco di classe a qualsiasi spazio esterno, trasformandolo in un’oasi di comfort e relax;

autoproduzione di energia: avere una pergola fotovoltaica significa essere in grado di produrre la propria energia, diventando così meno dipendenti dalla rete elettrica.

Ma quanto costa realizzarla?

La definizione del costo di una pergola fotovoltaica dipende da vari fattori, tra cui le dimensioni della struttura, la qualità dei materiali utilizzati, il tipo e la potenza dei pannelli solari, nonché i costi di installazione e manodopera. In generale, il costo di una pergola fotovoltaica può variare significativamente e può essere determinato solo attraverso una valutazione specifica basata sulle esigenze dell’utente e le condizioni del sito.

Per qualsiasi informazione, per poter ricevere un check energetico o per ricevere un preventivo, contatta i nostri uffici ai numeri 070/7572759 oppure 070/6496928 wpz 3331648748. Il nostro staff altamente qualificato ti supportera’ nella scelta della soluzione migliore per le tue esigenze.

NON GIOCARE CON IL FUOCO! METTI IN SICUREZZA IL TUO IMPIANTO FOTOVOLTAICO

L’energia solare è un ottimo investimento soprattutto adesso secondo quanto deliberato dalla Comunita’ Europea con la Direttiva UE 2018/2001 nota come Direttiva RED II ( Renewable Energy Directive II ), la quale dispone, tra le varie norme ,che gli Stati Membri provvedano collettivamente a far si che, nel 2030, la quota di energia da fonti rinnovabili nel consumo finale lordo dell’Unione sai pari almeno al 32% e che la quota da fonti rinnovabili nei trasporti sia almeno pari al 14% del consumo finale in tal settore.

E’ un ottimo investimento che deve pero’ essere messo in sicurezza e installato da Aziende altamente qualificate e certificate.

Al di la’ di prodotti contraffatti e di scarsa qualita’ installati da ” presunti tecnici ” o da ” presunte Aziende certificate e qualificate ” , sono molti i fattori che possono trasformare un sistema ” ecologico ” in un pericolo reale; fattori spesso trascurati. Facciamo alcuni esempi:

  • Cavi sottodimensionati: l’utilizzo dei cavi errati puo’ provocare surriscaldamenti e incendi:

  • Tensione troppo alta: il superamento della tensione consigliata puo’ sovraccaricare il sistema e causare malfunzionamenti:

  • Ventilazione insufficiente: la mancanza di spazio tra i pannelli e il tetto puo’ portare al surriscaldamento:

  • Collegamenti allentati o errati che possono causare cortocircuiti e incendi:

  • Guasti esterni o interni non visibili che posso anch’essi causare pericolosi cortocircuiti:

Infiltrazioni d’acqua ( umidita’ e pioggia )possono danneggiare i componenti e causare cortocircuiti.

LA MANCATA MANUTENZIONE E IL MANCATO CONTROLLO possono creare danni all’impianto , non garantire il suo corretto funzionamento tradotto in termini di efficenza e nella peggiore delle ipotesi portare ad autocombustioni.

Non abbiate quindi fretta di installare il vostro impianti fotovoltaico, affidatevi ad Aziende certificate e qualificate che progetteranno l’impianto fin dall’inizio , verificandone la fattibilita’, adeguandolo secondo le vostre esigenza e i vostri consumi , rispettandone tutti gli standard di sicurezza e gestendo tutte le pratiche di attivazione con l’inserimento nel portale GSE.

Richiedi la nostra assistenza e consulenza , i nostri tecnici e il personale altamente qualificato è a tua disposizione.

BONUS ELETTRODOMESTICI 2025 ! E’ ARRIVATO IL MOMENTO DI ACQUISTARE IL TUO CLIMATIZZATORE O SOSTITUIRE IL VECCHIO.

Bonus elettrodomestici 2025: sconto in fattura in arrivo

Legge di Bilancio 2025: introdotto un bonus per cambiare i vecchi elettrodomestici, vediamo a chi spetta in attesa delle istruzioni operative di Invitalia Con un emendamento approvato il 10 aprile operativo a partire dal mese di Giugno 2025 al Dl Bollette si recano novità per l’utilizzo del Bonus elettrodomestici approvato dalla Legge di bilancio 2025 e in vigore dal 1° gennaio. Mancavano le regole operative, vediamo cosa contiene la norma di riferimenti e cosa contiene l’emendamento approvato di applicazione del bonus per gli interessati. L’articolo 1, nei commi da 107 a 111 prevede, per il 2025, un contributo economico per incentivare l’acquisto di elettrodomestici ad alta efficienza energetica prodotti in Europa, favorendo il risparmio energetico, il riciclo degli apparecchi obsoleti e il sostegno all’industria. Si vuole incentivare l’acquisto di elettrodomestici ad alta efficienza energetica (classe non inferiore alla B e prodotti in Europa con l’obiettivo di ridurre i consumi elettrici domestici, migliorare l’efficienza energetica in tale ambito, sostenere la competitività del sistema produttivo industriale e promuovere il corretto smaltimento e riciclo degli apparecchi sostituiti. Si stabilisce che questo contributo copra fino al 30% del costo di un singolo elettrodomestico, con un limite massimo di 100 euro per ciascun elettrodomestico. Il limite è elevato a 200 euro per le famiglie con un ISEE inferiore a 25.000 euro.

In ogni caso, ogni nucleo familiare può beneficiare del contributo per un solo elettrodomestico.

Si specifica che per finanziare il contributo, è istituito un fondo pari a 50 milioni di euro per il 2025 (tetto massimo di spesa per la misura de qua) presso il Ministero delle imprese e del Made in Italy. I fornitori di energia elettrica avranno l’obbligo di pubblicare sul loro portale e sulle bollette inviate ai propri clienti il contributo spettante ad ogni nucleo familiare. L’emendamento approvato il 10 aprile specifica quanto segue:

All’articolo 1, dopo il comma 3 è aggiunto il seguente: 3-bis. All’articolo 1 della legge 30 dicembre 2024, n. 207, sono apportate le seguenti modificazioni:
a) al comma 107, le parole da: «non inferiore alla nuova classe energetica B, prodotti nel territorio dell’Unione europea con contestuale smaltimento dell’elettrodomestico sostituito» sono sostituite dalle seguenti; «, individuati con il decreto di cui al comma 110 e prodotti in uno stabilimento collocato nel territorio dell’Unione europea con corrispondente smaltimento dell’elettrodomestico sostituito di classe energetica inferiore a quella dell’elettrodomestico di nuovo acquisto»;
b) al comma 109 sono aggiunti, in fine, i seguenti periodi; «La gestione del contributo è operata mediante la piattaforma informatica di cui all’articolo 28-bis del decreto-legge 6 novembre 2021, n. 152, convertito, con modificazioni, dalla legge 29 dicembre 2021, n. 233, gestita da PagoPA S.p.a. Le attività istruttorie, di verifica, controllo e gestione delle risorse finanziarie sono svolte dall’Agenzia nazionale per l’attrazione degli investimenti e lo sviluppo d’impresa S.p.A. – Invitalia. I predetti gestori operano sulla base di convenzioni stipulate con il Ministero delle imprese e del made in Italy nella quale è ripartito il compenso spettante a ciascun gestore, comunque nel limite complessivo del 3,8 per cento a valere sulle risorse di cui al comma 109».
 

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